Storia del Comune

Il nome del paese deriva certamente dal greco Kephalè (testa) in virtù della forma della rupe dove sorge il castello. L'impianto originario del castello sembra risalire all'epoca greca, mentre l'attuale struttura può essere collocata tra la seconda metà del XIII secolo e l'inizio del XIV secolo per poi subire nel corso del '300 e '400 modifiche e restauri.

Fu edificato solo per questioni strategiche e militari, dalla sua posizione particolare, garantiva un controllo generale riguardo la viabilità fra Palermo e l'intero cerealicolo della Val di Mazara. Da alcuni documenti patrimoniali risulta che già dopo il 1093 passerà in possesso feudale a Niccolò Abate col titolo di Baronia.

Nel 1300 castello e feudo passarono come proprietà acquisite alla famiglia Chiaramonte che mantenne il possedimento per parecchi anni, per almeno un paio di secoli ed un susseguirsi di signorie. Nel 1684, intorno al castello sorse il villaggio feudale su "Licentia Populandi" concessa a Don Niccolò Diana. L'attuale paese ha rispettato il nucleo originario del XVII secolo.

A pochi chilometri dal paese lungo la Nazionale 121 si trova un edificio di forma rettangolare che consta di un'unica sala, al centro di essa esiste una grande vasca originariamente suddivisa da muretti in tre vasche minori. A 10.82 metri dall'ingresso principale si trova una triplice arcata (Tribelon) formata da due archi a tutto sesto ed uno a sesto acuto che poggiano su svelte colonne sormontate da capitelli e pulvini. In virtù di determinate analogie che presentano le strutture. L'edificio è sicuramente di età araba – normanna e probabilmente risalente intorno al XII secolo.


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